venerdì 22 aprile 2011

Sante Geronimo Caserio

Nasce a Motta Visconti nel 1873. A 10 anni scappa di casa per cercare lavoro a Milano (non vuole gravare sulla famiglia già povera). Fa il fornaio ed è molto generoso, tanto che i suoi pochi soldi gli servono per distribuire pane e volantini autoprodotti ai disoccupati. Decide di consacrarsi all'ideale anarchico nel 1891, dopo aver assistito ai massacri di piazza del 1° maggio a Roma. Fonda un piccolo circolo anarchico. Nel 1892 è arrestato perché fa propaganda pacifista tra i soldati di stanza a Porta Vittoria. Durante una manifestazione viene schedato ed è costretto a dispensare pace, libertà e fratellanza all'estero (Svizzera e Francia).
Nell'assoluta consapevolezza del fatto che ogni sovrano è un despota e che lo Stato produce sempre disuguaglianze che conducono al malessere sociale, Sante Caserio decide di vendicare l'assassinio del compagno Auguste Vaillant, la cui richiesta di grazia era stata respinta dal presidente della repubblica francese Sadi Carnot (Vaillant non ha ucciso nessuno, ma la sua bomba alla Camera dei deputati serve a far risistemare la ghigliottina in piazza dopo quasi 100 anni di suo disuso). L'uccisione di Carnot da parte di Caserio ha anche un altro motivo: un anno prima, ad Aigues-Mortes, gli scontri tra lavoratori francesi e italiani che lavoravano nelle saline di Peccais provocarono la morte di nove italiani e ne ferirono un centinaio, complici i gendarmi armati che avevano anche fomentato l'odio razziale. Dopo quella strage, l'autorità fa scatenare la caccia agli altri lavoratori italiani. Si parla di un totale di 50 morti e 150 feriti. Ce n'è abbastanza per condannare a morte l'autorità costituita, la testa dello Stato, ha pensato Sante.
Durante un'apparizione pubblica a Lyon, il presidente della repubblica francese viene colpito al cuore dal pugnale rosso-nero di Caserio. Durante il processo Caserio sottolinea l'autonomia decisionale del gesto e si prodiga in risposte acutissime, dense di illuminante significato, ma che non gli evitano la ghigliottina (che sapeva già pronta per lui). Sante muore a Lyon il 16 agosto 1984.

'Cara madre, vi scrivo queste poche righe per farvi sapere che la mia condanna è la pena di morte. Non pensate [male] o mia cara madre di me? Ma pensate che se io comessi questo fatto non è che sono divenuto [un delinquente] e pure molto vi dirano che sono un assassino un malfattore. No, perché voi conosciete il mio buon quore, la mia dolcezza, che avevo quando mi trovavo presso di voi? Ebbene anche oggi è il medesimo quore: se ò comesso questo mio fatto è precisamente perché ero stanco di vedere un mondo così infame.

Ringrassio il signor Alessandro che è venuto a trovarmi ma io non voglio confessarmi. Addio cara mamma e abbiate un buon ricordo del vostro Sante che vi ha sempre amato'.

Per leggere l'interrogatorio clicca qui.

lunedì 4 aprile 2011

Gogliardo Fiaschi

Nasce a Carrara, culla dell'anarchia, nel 1930. A 8 anni è già in cava. A 13 anni ha un solo pensiero nella testa: fare la Resistenza. Opera attivamente sulle montagne modenesi accolto dai fratelli della Brigata Lucetti che lo credono quattordicenne, dato che Gogliardo aveva falsificato il suo documento.
Essendo un bambino, quindi insospettabile, fa la scorta armata alle compagne che si recano nelle città per l'acquisto di cibo. E' 'mascotte' della Brigata Costrignano. A guerra conclusa torna a lavorare in cava, ma ha già acquisito quella maturità che gli permette di svolgere attività sindacale e anarchica. Si iscrive al 'Circolo anarchico Pietro Gori' e alla 'Gioventù libertaria'.
Nel 1956, dopo avere conosciuto Jose Luis Facerias (Alberto) e Luis Augustin Vincente (Mario), valorosi anarchici spagnoli, decide di aderire alla guerriglia contro il franchismo. Gogliardo viene ingiustamente accusato della rapina ad una banca di Casale Monferrato, ma nonostante la sua estraneità al fatto è costretto a rifugiarsi sui monti catalani insieme a Facerias e a Vincente. Per colpa di una soffiata, i tre vengono presi dalla polizia spagnola. Gogliardo viene legato a un albero col filo di ferro per un'intera notte, poi condannato a 20 anni di carcere, otto dei quali li trascorre nelle carceri spagnole. Estradato dietro illecita richiesta del governo italiano (non esisteva nessun trattato di estradizione tra i due Paesi), sarà prigioniero a Lucca, a Lecce e, in isolamento per 13 mesi, a Portolognone. In prigione disegna migliaia di cartoncini pieni di cuori colorati. Torna libero nel 1974 grazie all'interessamento dell'anarchico Franco Leggio che gli procura un avvocato in grado di dimostrare finalmente la totale infondatezza delle accuse.
Fonda il famoso Circolo Culturale Anarchico di Carrara. L'operosità di Gogliardo Fiaschi si concretizza in mille lotte sociali e nella fondazione dell'Archivio Germinal, la biblioteca e casa editrice anarchica che ha dato più autonomia e slancio all'editoria libertaria e ai suoi autori. Il Germinal viene inaugurato nel 2001, ma Gogliardo Fiaschi muore un anno prima a causa di una malattia, dopo 14 mesi di agonia in ospedale.

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